Patch Occhi

Nella sala "Franco Panarotto" della Confartigianato di Novara si è tenuta la presentazione ufficiale del nuovo mister della squadra azzurra Andrea Zanchetta, sostenuto dall’entusiasmo del DS Federico Boveri. Mi soffermerò però sull’intervento successivo del vicepresidente Massimo Accornero che spiega la situazione attuale dello stadio "Silvio Piola" luogo in cui stanno manutentando alcuni settori (motivo per cui il luogo di conferenza non è l’usuale sala stampa) che ha come tema conduttore la riduzione della capienza degli spettatori.
Collagene. “Lo stadio ha una serie di criticità che derivano dal fatto che parliamo di uno stadio che ha 50 anni, con tutti i problemi di un immobile datato. Lo stabile non è di proprietà del Novara ma del comune e nonostante i rapporti siano ottimi a tutti i livelli questa situazione crea qualche criticità da un punto di vista burocratico. Parliamo di uno stadio con una capienza di 18.000 persone quindi totalmente inadeguato a quelle che sono oggi le nostre esigenze”.
Follower. “Se noi andiamo a guardare quelle che sono le percentuali di presenze di spettatori nel nostro passato in Serie A abbiamo fatto una media di 12.000 persone con 4 sold out (o quasi), in serie B possiamo pensare di fare 5000 spettatori, in Serie C la media è di 3000. Se guardiamo la scorsa stagione siamo stati sotto alle 2000 presenze con una punta di 3000 in occasione del derby” - e di Paolo Cannavaro, mi permetta (n.d.r.) - . “È un dato che non ci soddisfa e sappiamo che dobbiamo lavorare tanto e bene per migliorare ma è un dato che se analizzato rispetto a quello che succede in Serie C, in realtà non è un così disprezzabile visto che l’anno scorso meglio di noi nel girone A di Serie C hanno fatto Padova, Vicenza e Triestina che hanno delle tradizioni diverse in termini di pubblico e il Lecco che arrivava dalla Serie B con una cosa di entusiasmo da spendere”.
Ialuronico. “Capite che uno stadio da 18.000 posti è qualcosa di completamente irrazionale, in termini di costo di mantenimento, di sforzi per l’organizzazione nella gestione della singola gara. È inadatto anche avere uno stadio occupato al 10% che dá l’impressione di essere sempre vuoto e questo non va bene né per chi va a vedere la partita allo stadio né in televisione ma nemmeno per i giocatori in campo sia i nostri che gli avversari, a differenza di altri stadi più piccoli che sono più caldi del nostro”.
Ritocchino. “Da tutte queste considerazioni nasce l’esigenza di ridurre la capienza dello stadio, confrontandoci con il comune ma anche con autorità ed organi di controllo, porteremo allo stadio al di sotto delle 5.000 presenze. Per ottenere questa capienza dovremmo chiudere parte dei nostri settori in particolare i distinti (che ha avuto un forte calo negli anni nella vendita di biglietti), verranno ridotte tribuna e rettilineo tramite la chiusura dei settori più laterali e poi verrà ridotta la Curva Nord con la chiusura della parte superiore, quella costruita in occasione della Serie A.”
Effetti. “La cosa più rilevante è il tema che questo progetto non è definitivo, avevamo una serie di possibilità per raggiungere il risultato (smontare o chiudere le parti dello stadio, economicamente meno oneroso) ma abbiamo deciso di optare utilizzando dei teloni che copriranno i seggiolini dei settori che non vengono utilizzati oggi. È un sistema copiato da chi lo sta utilizzando da qualche tempo perché consente, garantendo la massima sicurezza e facendo in modo che lo stadio sia a norma, di adattare la capienza dello stadio a quelle che saranno le nostre necessità”.
Estetica. “Sarà piuttosto impattante come effetto, qualcuno l’accoglierà con piacere qualcuno meno, noi siamo convinti sia necessaria fronte di qualche sacrificio, in cambio otterrà uno stadio più adatto, più bello e molto più caldo”.
Un manto sintetico appena rifatto, seggiolini coperti con teloni come se fossero autopiste a riposo, un calciomercato statico, pubblicizzare paradossalmente l’ingresso nello staff di personaggi della storia del passato quasi a incentivare credibilità e sostanza per riempire quei 5000 posti che già costituirebbero un successo ai limiti del pensabile. Sensazioni da cacciare in un angolo del pensiero perché dietro a chi ama il Novara a prescindere da tutto ciò che non funziona e non è esteticamente digeribile come una maschera contro le occhiaie dall'effetto opposto, c’è chi sceglie ogni giorno la propria fede e si ferma ogni volta a bocca aperta di fronte ad uno stadio maestoso, come fosse in riva al mare a sentire le onde mentre immagina un’ambizione dalle sembianze ormai di una bolla volante che viaggia verso il cielo azzurro ma che si schianta alla prima folata di vento contro teloni sgualciti dalle intemperie piemontesi.