Novara FC, Mascara “Pareggio giusto”

Un pareggio del Novara FC contro il Lumezzane determinato da un secondo tempo dei padroni di casa: con un cambio modulo hanno sorpreso gli azzurri che non sono riusciti a sfruttare le debolezze altrui, nonostante il vantaggio di 2 gol. I play-off non sono ancora matematicamente certi mentre mister Mascara nel post partita fa le sue considerazioni.
Risultato giusto. “Visto il primo tempo fatto in quella maniera dove loro non riuscivano a prendersi, avendo il pallino del gioco noi, abbiamo fraseggiando bene tra i reparti senza soffrire nulla e fare 2 gol. Nel secondo tempo l’atteggiamento non è stato quello giusto, non siamo riusciti a trovare le contromisure perché loro hanno cambiato modulo e si sono messi con il 4-3-1-2 e sembravamo impacciati, non abbiamo più giocato a calcio dove era più facile giocare il secondo tempo che il primo. Tutto sommato è inutile dire bugie, il pareggio ci sta tutto perché hanno giocato un tempo entrambe”.
Crudo. Un po’ meno giusto il suo giudizio su Agyemang: “Mi dispiace che mi fai questa domanda perché secondo me è stato il peggiore in campo, ci può stare. Uno che ha tirato la caretta per mesi può fare una partita non buona”. Dimentica l’allenatore l’assist decisivo per concludere il gol firmato Gerardini o del tentativo, nonostante una posizione in campo non proprio naturale per il 72, che manca di poco un gol prima della fine del primo tempo. O ancora un’occasione dopo l’assist di Maressa. Se Mascara la considera la sua giornata no, non voglio pensare come possa considerare quelle di altri giocatori ma, ad ogni modo, signori si nasce: il modo “campestre” di giudizio riecheggia, fosse anche verità o pensiero personale nessuno che indossi la maglia del “suo” Novara merita tali considerazioni e non davanti a un microfono. Stona, rispetto anche al modo che ha di narrare le prestazioni degli altri, chiamandoli amichevolmente per nome o abbreviazioni, come fossero amici da sempre, come a dimostrazione di come sia integrato.
Achille. Mascara rivaluta il nostro tallone d’Achille “Il problema non è la fase offensiva, il problema è che ci deve essere anche una fase difensiva. Noi eravamo messi sotto pressione, avevo bisogno degli esterni che raddoppiavano, da parte di Agyemang non veniva e ha messo tante volte in difficoltà il gruppo”.
Secondo tempo. Se loro ci hanno sorpresi noi non abbiamo saputo contraccambiare, siamo rimasti statici dell’affrontarli rimanendo troppo prevedibili rischiando il risultato, “Secondo me inconsciamente abbiamo abbassato il baricentro, non riuscivamo più a prenderli, abbiamo fatto un po’ di fatica. Devo dire grazie a Christian (Donadio) che era fuori ruolo, era stanco. I cambi che sono stati fatti sono stati fatti tutti per cercare di temporeggiare quello di male che stavamo facendo”.
Meno due. “Siamo dentro ai play off, i ragazzi sono rammaricati perché una vittoria oggi era quasi matematica. Non penserei ai prossimi 180 minuti ma penserei ai 90, una partita fondamentale per il nostro cammino però la cosa che più mi piace dire che è una squadra viva, nei momenti di difficoltà doveva venire fuori la squadra di esperienza , stava soffrendo, poi abbiamo preso gol subito dopo, forse non c è stato tempo per rimediare”.
Giocatori bravi. “Quando hai dei giocatori bravi tecnicamente, è un bene. Pippo (Gerardini) è un buon giocatore, non da’ punti di riferimento , infatti ha subito due o tre falli importanti. Quando hai giocatori di qualità devi farli rendere al meglio e noi ne abbiamo qualcuno che ci può dare una grande mano”.
Di questi non ce n’erano 4: Calcagni, Lorenzini, Morosini e Ranieri che avrebbero potuto ribaltare la situazione. Cambia il vestito, ma la trama rimane sempre la stessa.