Donadio, l’oltre di ogni ruolo

Ha 23 anni e sta bene con tutto. Christian Donadio, per la seconda stagione indossa la maglia del Novara FC, sulla schiena l’altisonante numero 10 e dimostra ad ogni partita, che il detto “nessuno è insostituibile” è quasi un’eresia. Fu scovato dal buon Di Battista, l’allora Direttore Sportivo azzurro, che lo portò sotto la cupola dal Borgosesia con una sola certezza: “Vi stupirà”.
La sua intelligenza sportiva viene spalmata in campo come la marmellata sulle fette biscottate la mattina, quella colazione energetica e rigenerante che farà di un duello una vittoria o di una caduta un fallo tattico. Vede e provvede. Mi ha sempre ricordato Lorenzo Insigne, stesse movenze, stesso modo di falcare il rettangolo verde. Christian non si basta mai, ha fame di calcio, una fame che lo ha anche portato a digiuno a volte, ricordo qualche panchina e la pazienza con cui ha rispettato le scelte, mai un’espressione fuori luogo, consapevole che a breve il suo momento sarebbe arrivato. Gioca, s’infortuna, stringe i denti e riparte. E' un duro Christian, si laurea anche in Economia Aziendale in questa stagione, sul viso un’espressione imperturbabile, come a non volere perdere la concentrazione.
Mister Giacomo Gattuso scopre il suo talento duttile, da quel momento lo si è utilizzato in ruoli che nemmeno lui sapeva di poter assumere, tutti indossati come un abito cucito su misura. Da trequartista d’attacco a terzino destro, in grado di cambiarsi anche in partita in corso come accaduto nella scorsa, ad esempio: a destra come esterno d’attacco, mezz’ala e quinto difensivo fino a passare come mezz’ala sulla fascia sinistra. Ovunque sta, riesce. Infastidisce gli avversari e li confonde, pedina affidabile per i compagni e “chicca” che tutti gli allenatori sognano.
Sabato è arrivato il suo momento: il tuttofare del Novara firma il gol che porta alla vittoria di una squadra claudicate più per stabilità emotiva che per cagionevoli ostacoli sportivi. Una vittoria anche personale, si mostra raggiante ai microfoni post conferenza e se lo dedica, perché il buon lavoro paga sempre ed il merito è solo il suo. Onesto e corretto, rispetta le decisioni imposte, impara dalle esperienze e dai compagni più rodati, accoglie i nuovi arrivati come lui stesso si è sentito accogliere. Corre e conquista campo, fiducia e tifo come se quella maglia fosse diventata la sua seconda pelle. Legge la partita da qualsiasi angolo si trovi, sottomette la sua volontà di esplodere al servizio della squadra ma quando tocca a lui risponde sempre “Presente”.
Lui è Christian Donadio, maglia numero 10, l’attaccante libero, oltre ogni confine che un ruolo impone.