Mon Amour - I AM CALCIO ITALIA

Mon Amour

Stadio Silvio Piola
Stadio Silvio Piola
NovaraSerie C Girone A

Se fosse una canzone, sono certa, il calciomercato sarebbe "Mon Amour” di Annalisa al suono di “Ho visto lei che bacia lui che bacia lei, che bacia me”, un vero e proprio crogiolo di situazioni intrecciate e dipendenti tra loro.

Andiamo con ordine. Il Novara FC prima dell’inizio del potenziamento ha salutato con una risoluzione consensuale Marko Brkić, che oltre al cognome impronunciabile non è risultato proprio indispensabile. Dopo il brindisi di capodanno si apre il calciomercato ed il giocatore azzurro più voluto sembra essere quello a cui ho destinato le mie peggiori critiche: Easton Ongaro. I casi quindi sono molteplici: io effettivamente non capisco nulla di calcio e di calciatori, c’è qualcosa di disequilibrato nell’universo o qualcos’altro di cui ignoro l’esistenza ma che vorrei mi fosse spiegato come una lezione di storia con tanto di schemi. Come fosse un dio, come fosse un bomber degli anni ‘90, come fosse colui senza il quale il Novara non poteva essere. In tutto questo corteggiamento, continuando a parlare solo inglese, si impegna alla dimostrazione di meritarsi tutto l’ amore a lui destinato arrivando ad un totale di 7 reti in 22 partite. Ma wow, guarda che effetto fa l’essere desiderati. Viene facile chiederci se fino ad adesso ci abbia preso in giro o abbia cambiato qualcosa proprio ora che lo rende finalmente efficiente. Lo vogliono tutti il nostro 194 centimetri: l’Arezzo in primis -ma poi preferisce Capello-, i pettegolezzi parlano anche di un corteggiamento di molte piazze di Serie C, dalla Spal fino all’ Avellino che dal girone C vorrebbe intraprendere un percorso con l’attaccante artico. I poli opposti che si attraggono.

Nel frattempo noi ci lasciamo scappare Davide Riccardi e siccome il discorso del “non trattenere chi non vuole restare” è una cavolata persino in amore, questa perdita mi rattrista parecchio: il difensore di Monfalcone è approdato felicemente nel cuore d’Italia, a Perugia perché a Novara di spazio ne ha trovato poco. Un vagabondo come lui non si ferma dove non si sente necessario, giustamente. Fa niente si dice, arrivederci e grazie si dice, peggio per lui si dice, come fosse più questione di orgoglio che di scelte sportive, come fosse un flirt senza futuro, una storia occasionale e non una questione di obiettivi calcistici e di gesta da scrivere. Valigie fatte anche per Francesco Migliardi una settimana fa, ha firmato con il Pontedera. Il reparto difesa è lo zoccolo duro, certo. Fin quando Bertoncini non ci ricorda che per quanto ormai sia la nostra certezza in campo come il sorgere del sole la mattina, ogni tanto s’infortuna, con il permesso dei suoi 33 anni anche se sportivamente invidiabili. Fin quando esiste Lorenzini in reparto e fin quando Cannavaro mostra con grande capacità di saper giocare secondo i talenti di famiglia. Ma lo zoccolo è duro fin quando non ti tocca cambiare cavallo.

Non solo. Perché a farmi rimpiangere Riccardi ci si mette anche il capitolo rumors Edoardo Lancini che non si è lasciato sfuggire la telefonata con cui una nuova piazza lo pretende  mentre noi nel frattempo, dal baule in cantina, spolveriamo un dimenticato Owusu che entra attivamente in campo a dimostrare di esserci. Le chiacchiere e la smania di chi la sa più lunga continuano, ci affibbiano anche un intrallazzo con Luca Zamparo dal Vicenza come nostro bocconcino appetibile e acquistabile ma firma alla Torres; si parla anche di Carmine Giorgione in scadenza con il Giuliano, ma qui non si vede nessuno di nuovo se non il quarto uomo che nella partita contro il Lecco diventa arbitro a causa dell’infortunio del collega. E mentre Desjardins, portiere dimenticato, festeggia il suo compleanno e Khailoti le sue 50 presenze in maglia azzurra, tra lo stadio e piazza Martiri si parla solo di un argomento che riecheggia con una potenza tale da farci sbandare: arriva un giovane a centrocampo. L’ipotesi di Lancini al Pescara è sempre più vicina ma il Direttore Sportivo Federico Boveri smentisce e la definisce bufala come quella che forse andrà a mangiare Ongaro. Mia figlia si rattrista della possibile partenza del difensore perché - per quanto i suoi occhi siano tutti per Donadio- giocò con il suo bimbo un giorno allo stadio, a dimostrare quanto il calcio unisce ma solo le anime pure.

E avvicinandoci alla festa e alla benedizione della squadra a San Gaudenzio ho come l’impressione che sarebbe bene seguire piuttosto il buon San Tommaso cui insegnamento “se non vedo non credo” potrebbe essere tradotto con un più arrogante “parla solo se sai quello che dici”. I rinforzi non arrivano, il mister ringrazia “quelli dell’anno scorso” -loro sí che sono da corteggiare-  e si arrabbia con quelli che vogliono andare via tra i quali ci sono anche Ganz, Cancola e Manseri, quest’ultimo con il desiderio di tornare a casa, c’è n’est pas possibile.

I casi sono due: o a Novara ultimamente si sta proprio male e da piazza in cui tutti vorrebbero stare si trasforma in piazza da cui tutti se ne vogliono andare oppure siete stati sedotti con la menzogna e avete creduto per quello che non erano, alcuni di loro.                E tra le strade della città solo il gossip: lui va, lui resta, lui forse, io so, tu sai, lui chissà. Quasi a non interessarsi tanto della trama del film quanto del  “ma chi baci tu”?

Alice Previtali

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