Quando Haaland finisce nella tasca di Gatti
Capita mille volte a noi appassionati del pallone che rotola di utilizzare il calcio come metafora della vita. Tema inflazionato, certo, e molte volte usato a sproposito. Ci sono però delle circostanze in cui è inevitabile fare un raffronto fra quel che è stato e quanto vediamo nel presente e fermarsi a riflettere un attimo. Si è molto parlato della vita e della carriera di Federico Gatti fin dal suo arrivo alla Juventus, della sua traiettoria in ascesa verticale, della somiglianza fra la sua storia e quella di Moreno Torricelli, un signore da 230 presenze in bianconero.
Verbania come trampolino Quella andata in scena all'Allianz Stadium ieri sera è però forse la pagina più scintillante di questa storia, che parte dai nostri campi, precisamente quello di Verbania. E allora fermiamoci un attimo e riavvolgiamo il nastro; con i biancocerchiati non solo Gatti ha dimostrato di avere sia la solidità difensiva che la propensione al gol (6 centri in campionato in due stagioni) che hanno portato diversi club ad accendere le antenne su di lui, ma è cominciata anche la scalata delle categorie del ragazzone di Rivoli. Eccellenza, poi la Serie D la stagione successiva. L’ultima fra i dilettanti perché dall’estate del 2020 gli si sono schiuse le porte del professionismo, coi bustocchi della Pro Patria. Da lì Frosinone in B e la ribalta nazionale, fino alla chiamata in bianconero.
Esempio Cosa può insegnare ai ragazzi di oggi un atleta come Gatti? Sicuramente che non basta il talento o la fortuna di nascere nella condizione giusta per avere facilmente successo e per raggiungere i propri obiettivi. La determinazione, la fame di arrivare, l’ambizione ed una volontà ferrea possono essere un cocktail davvero molto potente. Certo, così potente da arrivare a mettersi in tasca il centravanti più prezioso del mondo (200 milioni di euro di valore di mercato secondo il principale sito di settore) e di guidare con un proprio contropiede, proseguito con una spettacolare sforbiciata in area di rigore che ha condotto all’uno a zero della propria squadra contro i campioni d’Europa del 2023 questo no, proprio nessuno avrebbe potuto immaginarlo. Nemmeno il ferocemente affamato Federico Gatti.