Di padre in figlio - I AM CALCIO ITALIA

Di padre in figlio

Adrian Cannavaro, credit Novara FC
Adrian Cannavaro, credit Novara FC
NovaraSerie C Girone A

Il Novara FC esce da una settimana emotivamente forte: vincitrice di un derby contro la Pro Vercelli martedì 24 settembre e sconfitta in modo sfortunato dall’Alcione Milano allo stadio “Breda” lo scorso sabato. Al di là delle analisi e delle considerazioni sportive è bello soffermarci, anche per smorzare il peso di un inizio stagione azzurra non troppo semplice, su aspetti più sentimentali come la famiglia, gli affetti ed il destino di incontrarsi su un campo da calcio.

Chiamasi Paolo Cannavaro l’allenatore della Pro Vercelli che non ha certo bisogno di presentazioni. Fratello di Fabio - a sua volta campione della Nazionale 2006 e calciatore ultra meritevole nel calcio di serie massima - nel 2006-2007 contribuisce alla promozione del Napoli in Serie A diventandone capitano nelle stagioni successive. Al “Piola” di Novara si trova “contro” il figlio Adrian, seppur non schierato in campo nella formazione scelta da Gattuso per il derby, giovane ragazzo che indossa la maglia azzurra dalla stagione scorsa e che ha già dimostrato la stoffa difensiva di famiglia. Sarebbe stato interessante conoscere le loro emozioni, soprattutto in considerazione della “signora partita” in cui si sono trovati ad essere antagonisti sportivi.

Un Novara vittorioso si dirige pochi giorni dopo alla stadio “Breda” nella partita che li vede contro l’Alcione Milano, neopromossa in serie C. Ad assistere in tribuna Maurizio Ganz attaccante di carriera, capocannoniere di serie B nel 1991-92, trasferitosi poi a Bergamo per giocare con l’Atalanta in Serie A. Viene acquistato dall’Inter e poi dal Milan e vince lo scudetto con Zaccheroni oltre ad essere convocato da Arrigo Sacchi in Nazionale nel 1993 senza però mai essere schierato. Nello stesso anno nasce il figlio Simoneandrea che esordisce al Milan tra i professionisti nel 2011. Ceduto poi al Como, nel 2015 contribuisce all’ascesa della squadra lacustre in Serie B con 11 reti in campionato e 4 nei play off. Con 16 gol nella stagione successiva non riesce ad evitare la retrocessione. La sua carriera si tinge di maglie diverse: Juventus, Verona, Pescara, Ascoli, Como, Mantova, Lecco, Triestina, Latina, Brindisi, Pontedera. Arriva a Novara quest’estate e a Sesto San Giovanni segna un gol, il primo in maglia azzurra, dedicandolo al padre.                                                                                                                                          

In tribuna al “Breda” c’è anche la presenza non di un padre ma di un fratello maggiore nonché un calciatore degno di nota, Federico Dimarco, giocatore attuale dell’Inter e della Nazionale di Spalletti, che ha assistito alla partita del fratello Christian che gioca, appunto, nell’Alcione Milano. Federico e Christian sono cresciuto nel quartiere milanese di Calvairate, il secondogenito ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile dell’Inter poi in prestito al Fiorenzuola passando per la Feralpisaló ed oggi nel gruppo di Cusatis.

I destini si incontrano, le vite convergono. Non è una metafora della vita ma ciò che realmente succede all’interno di un campo di calcio.

Alice Previtali

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