L’abito lo fa Lo Monaco

Una conferenza che avrebbe voluto tenere all’inizio del campionato e alla fine del potenziamento estivo dei calciatori ma impossibilitato per squalifica. Così il Direttore Generale del Novara FC, Pietro Lo Monaco, nella giornata di ieri presso la sala stampa del “Piola” spiega quello che lui definisce “silenzio stampa” che “non è un disappunto ma una maniera per raccogliersi” in vista della partita di lunedì in casa contro il Lecco, eleggendosi da qualche giorno come unico mediatore tra società e stampa.
Alza l’asticella Lo Monaco parla del Novara FC come un “progetto che prevedeva di alzare l’asticella rispetto al campionato scorso che significa puntare ai play off. Per fare questo noi abbiamo fatto durante l’estate ben 10 operazioni in entrata, al momento la rosa del Novara dispone di 23 unità, di giocatori di un certo livello. Siamo riusciti anche a mettere in rosa 5 ragazzi di età giovane per un totale di 28 calciatori”. Dove punta l’asticella? “Vorremmo avere una società che ha una squadra che ha obiettivi di un certo tipo e che ha anche un settore giovanile di spessore”.
I cavalli si vedono su un filo di lana Dopo tre partite ci siamo accorti che oggettivamente stentiamo a brillare. “Nemmeno io mi aspettavo una partenza così, ne dobbiamo prendere atto, i problemi ci sono dappertutto non solo da noi ma i problemi sono fatti per essere affrontati e anche superati, per fare questo bisogna occuparsene non preoccuparsene mentre invece io vedo in giro una preoccupazione e mi fermo a questa terminologia secondo me immotivata, senza motivo di esistere perché noi su questo organico ci crediamo. C’è un vecchio detto che dice che - i cavalli si vedono su un filo di lana -, noi andiamo avanti senza farci influenzare con la consapevolezza di essere una buona squadra. Aspettiamo i giocatori che devono entrare ancora a pieno regime e nel gruppo come Jelenic, Ganz e Ranieri stesso che purtroppo è stato non a corrente continua”. Ma che non ha mai smesso di fare il Capitano.
Non sarà un’avventura A tutti il mister è apparso non solo affranto nell’ultimo post partita (Virtus Verona-Novara 1-0) ma anche visibilmente preoccupato e anche raccogliendo i rumors che riecheggiano nella provincia, di ovvia curiosità la domanda della stampa che chiede quale sarà il suo destino. “Viene anche un po’ da ridere perché a Gattuso e’ stato rinnovato il contratto per un altro anno ed ha anche ricevuto un premio per come ha lavorato. Se abbiamo ancora rinnovato un altro anno, evidentemente abbiamo fiducia, stima e piena sintonia con lui.” Quindi il nostro amore sportivo per Jack, si comprende, non può essere soltanto una primavera.
Bada a come parli Riferendosi proprio al pre partita di Virtus Verona-Novara: “Sono sicuro che il mio allenatore voleva dire altro mentre il messaggio che ha lanciato quando ha detto - torneremo a giocare con il 3-5-2 perché così mi ha chiesto la società -, il senso che ha dato è opposto: la società non impone niente, rispetta la libertà del tecnico, prima dell’inizio del campionato e con la campagna di potenziamento abbiamo ragionato di preparare una squadra a 3-5-2 con delle possibilità di giocare il 3-4-2-1 e il 3-4-3; non si è mai parlato di difesa a 4 perché se no si sarebbero dovuti prendere altri calciatori con altre caratteristiche“. È fermo nell’affermare che la società “non impone niente e lo rispetta perché ha fiducia il lui. Il messaggio che è passato è antipatico e brutto, ci sono passato sopra perché gli voglio bene. Se le cose non dovessero andare per il verso giusto non sono il tipo che impone ma sono il tipo che taglia”.
Prendi il prossimo Continuando il discorso sul mister un pensiero rivolto anche ai dipendenti della società. “Non potete pretendere che Gattuso faccia l’allenatore come i giocatori fanno i calciatori e come loro fanno i dipendenti. Non potete pretendere che la società non chieda e si confronti con i calciatori, con i dipendenti. I componenti degli uffici ragionano da impiegati, non hanno l’anima, il cuore non ce l’hanno ancora, il sentimento di partecipazione, il sentirsi parte in causa, parte importante del progetto. Quando il dipendente guarda l’orario per prendere il treno e se ne va, sta là per fare il lavoretto. Quindi si cerca di costruire anche questo aspetto che è una parte importante”.
Polpette e risultati Con il gesto del “quaquaraqua” stila una sacrosanta verità. “Al di là delle polpette che andiamo a fare in giro e che servono a niente, la gente la puoi avvicinare solo con i risultati. Continueremo con il nostro obiettivo nella speranza di portarceli dietro. Ma - aggiunge - “Sono deluso dalla campagna abbonamenti. Senza gli omaggi avremmo venduto 800 tessere, non sono numeri da squadra ambiziosa, non nascondiamoci dentro la favoletta dell’aumento perché i prezzi dell’anno scorso non sono comparabili”.
Ma chi segna? “L’anno scorso non avevamo il cannoniere principe ma abbiamo fatto affidamento sul gioco di squadra, non abbiamo la possibilità di avere certi tipi di giocatori e dobbiamo puntare su quelli che rientrano nel nostro budget. Abbiamo puntato su Ongaro” - pensa a volte la fortuna... - “e sul gioco di squadra e poi con Bentivegna che era un giocatore in riscatto. Io preferisco pagare i dipendenti che andare a fare spese grandi. Abbiamo pensato che Ongaro si sarebbe abituato al campionato, ha bisogno di tempo, ha tante qualità ma anche difetti che vanno sistemati; Morosini che può dare di più e su Ganz ci si può lavorare per vedere se si può dimenticare le ultime annate. Poi abbiamo preso giocatori che altri non vedono, come il francesino (Manseri, n.d.r.) che ora gioca da ragazzino. Dobbiamo aspettare e lavorarci e io confido sul mio allenatore”. Una stima sconfinata.
Il Piola “Lo stadio del Novara è assolutamente da mettere a norma, si presuppone una spesa di 350 mila euro, abbiamo già avviato questo percorso ingaggiando un consulente tecnico ed i primi interventi sono stati già compiuti, ci sono scadenze di 30 e 60 giorni e troveremo un accordo con il Comune. Ringrazio il Sindaco e tutta la giunta perché ci sono vicini sotto questo aspetto. Lo stadio va messo a norma ed il Comune dovrà fare la sua parte: noi faremo la nostra”. Altrimenti?
Le quote “A fine settembre o inizio ottobre entrerà un nuovo socio” presumibilmente arabo “che rileverà il 24% delle mie quote con la famiglia Boveri al 50%”
Regalando una bacchetta magica a Gattuso, dei piedi nuovi a Ongaro, il talento del padre a Ganz e sperando che i 4 o 5 portenti al centrocampo non finiscano mai di combattere, Minelli di parare, i tifosi di tifare e me di provocare forse cia’ putimm fa’.
E per qualsiasi decisione, con quell’1% di quote, l’abito lo fa, comunque, sempre Lo Monaco.