Editoriale Azzurro - Strada SP11, Novara-Vercelli andata e ritorno - I AM CALCIO ITALIA

Editoriale Azzurro - Strada SP11, Novara-Vercelli andata e ritorno

Nebbia e risaie
Nebbia e risaie
NovaraSerie C Girone A

Il derby è una partita tra due squadre di una stessa area geografica legate da una particolare rivalità, sono “battaglie” che sussistono ovunque e non solo nel calcio. L’utilizzo di questa parola risale a più di un secolo fa, si ipotizza che l’etimologia della stessa derivi dalla città di Derby, nella contea inglese di Derbyshire, il cui tifo era convogliato verso un’unica squadra di calcio, il Derby Country (detto anche per ragioni popolari “il villaggio del cervo”), il cui nemico sportivo più sentito è il Nottingham Forest, che appartiene ad una diversa contea, poco lontana. Proprio nella britannica Derbyshire una volta all’anno si organizzava, prima della quaresima cristiana, delle vere e proprie sfide tra fazioni, molto caotiche e agguerrite perché la competizione vantava la partecipazione di centinaia di persone tutte intorno, guarda a caso, ad un pallone dove di regole che determinavano il gioco ne esistevano poche. Sempre nella cittadina inglese, ogni martedì grasso, le fazioni parrocchiali della contea si cimentavano in una sfida violenta e aggressiva che, anche in questo caso, di organizzato aveva poco e nulla: veniva messo al centro della città un pallone e l’obiettivo era quello di portarlo all’interno della propria parrocchia con qualsiasi mezzo. E ringraziare di essere sopravvissuti al duello a mani nude tra uomini. Facendo un salto storico (e civile) il termine derby arrivò in Italia e si rafforzò nel secondo dopoguerra, nel gioco del calcio - come sport vero e proprio - dove si coniarono termini che ormai fanno parte del vocabolario tradizionale e calcistico della nostra nazione come, ad esempio, “Derby della Madonnina” per indicare quello tra Milan e Inter, o il “Derby der Cupolone”, lo scontro capitolino tra le due principali società calcistiche della nostra capitale, o il “Derby d’Italia” tra Juventus e Inter, senza dimenticarci di quelli forse meno conosciuti ma non per questo di meno importanza storica, come il Derby delle risaie”, che vede le città di Novara e Vercelli in competizione.

Novara e Vercelli distano 30 chilometri e sono vicendevolmente raggiungibili, seppur forse non lo vogliano, in una comodissima mezz’ora di orologio percorrendo un’altrettanta comoda Strada Statale, la SP11. La storia racconta che nel Regno Sabaudo, dopo l’Unità d’Italia nel 1859, con l’organizzazione delle province del regno Vercelli - che bramava autonomia, indipendenza e riconoscenza - fu inclusa all’interno di quella di Novara e dopo numerose dispute e tafferugli non troppo pacifici e silenziosi, nel 1926 Vercelli ottenne, sotto il regime fascista, di essere provincia autonoma. Gli scontri tra queste due città sono l’accompagnamento integrante di un’eterna lotta di supremazia, un” derby del riso” costante anche in economia poiché si sono sempre contese anche il primato nella produzione dello stesso. La rivalità è stata pungente anche nell’hockey, specialmente negli Anni '80 in cui Hockey Novara e Amatori Vercelli si disputavano il titolo nazionale mentre lo status symbol delle avversità calcistiche rimane lo stesso nome dello stadio per entrambi, “Silvio Piola”, in onore del calciatore memorato da entrambe le città che ha iniziato la sua carriera a Vercelli per poi finirla a Novara, casa degli azzurri che lunedì sera sono tornati nella propria dimora con un punto in pugno ma, soprattutto, con un grande regalo tra le mani: tornare a casa con loro la consapevolezza di aver riaperto il cuore ai propri tifosi, sconfitti nell’animo per le vicissitudini e i risultati tutt’altro che soddisfacenti di una stagione claudicante sia a livello sportivo che societario. Una squadra che con dignità ed orgoglio torna a casa dopo aver disputato una signora partita contro la quinta in classifica, in un territorio che da sempre è terreno di diatribe e supremazie. 

I ragazzi di Gattuso tornano a casa come vincitori morali di un derby che profuma tutto di storia.

Alice Previtali

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